Packaging per la pasta sempre più sostenibile (in lockdown): i casi

Durante la pandemia sono cambiate le abitudini di molte persone. L’esigenza di limitare gli spostamenti e lo smart working hanno modificato anche le consuetudini alimentari di diverse persone abituate di norma a mangiare fuori casa.

Se la pausa pranzo in ufficio consentiva di mangiare al ristorante o a un take away più spesso, oppure permetteva alle persone di creare una lunch box con alimenti pratici da portare con sé come un’insalata o un panino, al contrario con l’obbligo di passare più tempo a casa è tornata protagonista dei consumi domestici la pasta.

Economica e veloce da preparare è sicuramente uno degli alimenti cardine dell’alimentazione mediterranea. Non è un caso che tra i campioni della crescita economica, proprio nell’anno della pandemia, siano stati due prodotti come La Molisana e Rummo.

La vendita della pasta secca nel primo lockdown.

Durante il primo lockdown con la chiusura degli uffici, dei luoghi pubblici e dei ristoranti i consumi domestici hanno subito un’impennata.

Per quanto riguarda la pasta le statistiche mostrano che è stato accumulato un incremento del +10% delle vendite e registrato anche un aumento del prezzo medio, 1,39 euro, del +5,5%.

Tra i marchi più apprezzati dai compratori ci sono in testa nella classifica delle aziende che hanno incrementato le vendite:

  1. La Molisana e Rummo + 31%
  2. Voiello +19%
  3. Garofalo +12%
  4. Granoro +9,5%,
  5. De Cecco +6,8%
  6. Divella +6%
  7. Barilla +2,8%

La pasta La Molisana, Rummo e Voiello hanno eroso quote di mercato che prima erano appannaggio di altri brand, come per esempio la Barilla, che tutt’oggi resta comunque leader nel settore delle vendite.

Anche per quanto riguarda la pasta integrale se il player principale è rappresentato da Barilla, ci sono stati altri marchi, come per l’appunto La Molisana, che hanno rinsaldato la loro presenza anche su questo piano di vendita.

Il reinvestimento in tecnologie e packaging sostenibile: il caso di La Molisana.

Proprio il boom di vendite e la conquista di un importante segmento di mercato ha offerto la possibilità a La Molisana di intraprendere un percorso di crescita aziendale nell’ambito della sostenibilità.

Oltre all’investimento in un ampliamento strutturale del mulino e l’allestimento di una nuova linea di produzione si parla anche del lancio di un packaging in carta riciclabile.

La sostituzione del packaging in ottica maggiormente sostenibile potrebbe essere una strategia che va ulteriormente a consolidare la propria posizione sul mercato, soprattutto per quanto riguarda quella fascia di consumatori attenti ai mezzi di produzione e alle politiche sostenibili.

Come gli altri brand del settore pasta hanno reagito alla pandemia?

Molti marchi hanno lavorato sul miglioramento del prodotto, in primis per assecondare le nuove richieste del mercato. Barilla ha innalzato l’asticella della qualità, fattore che ha inciso anche sull’incremento dei prezzi.

Rummo ha annunciato, come Barilla, l’utilizzo del 100% grano italiano, così come anche De Cecco ha aderito alla Filiera Italia impegnandosi a elevare la percentuale di grano italiano oltre il 52%, limitando l’importazione e prediligendo una filiera più breve.

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